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Commenti al testo di Lucianna Argentino
Tre poesie inedite

Sei nella sezione Commenti
 

 Ashton - 16/04/2011 20:40:00 [ leggi altri commenti di Ashton » ]

la prima parte è poco scorrevole, a seguire il resto è accettabile ma l’argomento e la mancanza di comunicazione immediata lascia al lettore un ammasso poco convicente...

 Adriana Gloria Marigo - 10/03/2011 17:43:00 [ leggi altri commenti di Adriana Gloria Marigo » ]

Lucidità compassionevole per la creatura, la tua, Lucianna.
Espressa con quel ritmo che nel verso crea il senso del poter andare oltre, seppure si avverta la dura presenza di un perimetro ad ostacolare il fluido andare dell’azione.
La speranza che vi avverto ha l’impulso generativo del verde in nuce al gelo.
Tante cose belle, ancora, Lucianna!

 Alfonso Lentini - 10/03/2011 15:39:00 [ leggi altri commenti di Alfonso Lentini » ]

Trittico di grande intensità: tre vele gonfie in mare aperto. Compostezza nella scansione quasi a labbra serrate, specchiatura di memorie e, specialmente nella terza, anche di lingue e di nomi. Complimenti a Lucianna (e a Roberto Maggiani per averle accolte nel suo spazio)...
Alfonso Lentini

 Sebastiano A. Patanè - 09/03/2011 17:08:00 [ leggi altri commenti di Sebastiano A. Patanè » ]

La consapevolezza dell’essere poeta, per la gestione della parola, per la decisione del tema e della forma...
qui, cara Lucianna, hai dato in pochi versi il tuo concetto di guerra, di "malaguerra", concetto comune, che tu rendi ancor più palpabile attraverso l’osservazione che diventa espressione.
Grande prova amica mia, grande prova!

Sebastiano

 Lucianna Argentino - 08/03/2011 11:37:00 [ leggi altri commenti di Lucianna Argentino » ]

Ancora grazie di cuore agli amici che generosamente hanno voluto lasciare un loro pensiero su queste mie poesie. Brevi come richiede il mezzo, ma intense e preziose come specchio in cui ci si può riflettere - in entrambi i sensi che la parola riflettere contiene. Un abbraccio a tutti, Lucianna

 paolo polvani - 06/03/2011 18:58:00 [ leggi altri commenti di paolo polvani » ]

La vera ricchezza del poeta è lo sguardo, la capacità di delimitare l’essenziale in un perimetro di parole che diventi una voce rimasta a vibrare in qualche punto indeterminato, che colga dentro di noi quel punto dolente che tiene alto il coefficiente di correlazione tra i vivi. La ricchezza del tuo sguardo è la capacità di penetrare fino al cuore delle cose, e la ricchezza delle tue parole è la spinta che fa germogliare nel cuore di chi legge il moto armonico semplice dell’amore.

 sara dimatera - 05/03/2011 19:19:00 [ leggi altri commenti di sara dimatera » ]

Condivido a pieno il pensiero di M.Musik e le rispondo dicendo che spesso la carta stampata focalizza la sua attenzione su tematiche di minor importanza, come se la morte di un soldato facesse parte di un quotidiano, a tal punto che una simile notizia non faccia "notizia" è assurdo!!!
Tornando alle poesie, le trovo molto belle, intense e lasciano trapelare quel velo di tristezza dell’autrice e quel retrogusto amaro della realtà che porta ad un profonda riflessione.
Grazie per aver condiviso le sue poesie con tutti noi.

 Maria Musik - 04/03/2011 17:35:00 [ leggi altri commenti di Maria Musik » ]

Bellissime, tutte! Malgrado tema di "decontestualizzarle" dal ricordo e dall’intimo legame con l’esistenza dell’autrice, non posso fare a meno di sentirle tragicamente attuali. Proprio oggi, dicevamo con due amiche, quanto ci avesse sconvolto il vedere che la guerra di Libia ha fatto "fiorire" prime pagine tutte incentrate sul numero esorbitante dei profughi che arriveranno e sul "problema petrolio". Ma i morti? Tutti quei poveri morti? Non meritano il titolo più roboante e centrale?
Anche di loro e delle lacrime di chi neanche ne ritroverà le sepolture, queste poesie ci parlano.

 monica - 02/03/2011 19:47:00 [ leggi altri commenti di monica » ]


Dolorose e bellissime queste poesie, ci trasportano in un destino inesorabile. E se "la guerra è guerra", la poesia è poesia e la tua lo è, autentica e sincera.

 Maria Grazia Cabras - 02/03/2011 19:04:00 [ leggi altri commenti di Maria Grazia Cabras » ]

L’enormità della guerra espressa pienamente e ovunque
‘malaguerra’ dentro i vivi e i morti
‘malaguerra’ in fondo a ‘na cria’

… eppure permane un chiarore

Un caro saluto,

 leopoldo attolico - 02/03/2011 11:59:00 [ leggi altri commenti di leopoldo attolico » ]

I versi di Lucianna aprono un varco , una via di fuga , una finestra spalancata : la fusione di buio e luce , la capacità di cogliere la dolcezza dell’elegia , le parole e il silenzio , il vuoto e la poesia .
L’attenzione spazia libera dalla natura alle idee , dal minuscolo all’immenso , dalla cronaca alla Storia . Uno spartito che non cerca l’assolo , ma l’esemplarità di un continuum più preoccupato di essere che di apparire .

 Lucianna Argentino - 02/03/2011 10:22:00 [ leggi altri commenti di Lucianna Argentino » ]

Grazie Loredana e grazie Gabriella. Sono tre poesie tratte da una raccolta inedita che si intitola L’ospite indocile. Una raccolta in cui mi stacco in parte da me e affronto una riflessione sull’esistenza sempre, tuttavia, ben ancorata al tempo nel tentativo di cercare e ricreare quella relazione che la parola fonda tra noi e noi e tra noi e le cose. Grazie anche a Roberto Maggiani e a tutta la Readazione de La Recherche per l’ospitalità. Un caro saluto, Lucianna

 Gabriella Gianfelici - 28/02/2011 15:09:00 [ leggi altri commenti di Gabriella Gianfelici » ]

Ritrovo la poetica di Lucianna tutta intera: versi molto densi, denuncia di dolore ma anche di pienezza d’amore. In queste poesie abbiamo le vicende, gli incontri, i sentimenti: la vita tutta intera.
Mi piace molto la prima per il suo scorrere snello, agile ma attento.
Brava, come sempre.
Saluti Gabriella

 Loredana Savelli - 28/02/2011 08:12:00 [ leggi altri commenti di Loredana Savelli » ]

La terza, riletta, esprime una tenerezza speciale, forse per il legame del nome che salda il rapporto nonna-nipote ancora più tenacemente.

 Loredana Savelli - 28/02/2011 08:08:00 [ leggi altri commenti di Loredana Savelli » ]

Toccanti queste poesie che da vari punti di vista affrontano lo scandalo della violenza o della croce (che è la stessa cosa) e contemporaneamente esaltano l’innocenza salvifica delle vittime. L’urlo "asciutto" (nella prima) è molto penetrante.
La seconda è altissima.
Ciao Lucianna. Complimenti, sono davvero bellissime.